Lo spettacolo è parte del Focus “Comunità, Quartieri e Teatri
di Vita” del Campania teatro Festival
Servizio
di Rita Felerico
Sorprende ed emoziona per la sua forma teatro
l’(H) Amleto che porta la firma di un giovane down, Fabrizio Tana,
e frutto di una ricerca su teatro e disabilità che dal 2016 Factory
Compagnia Transadriatica con professionalità ed impegno porta avanti con
successo, acquisendo riconoscimenti e premi internazionali, partecipando a
diversi festival. Aderendo alla rete Europe Beyond Access, promuove attraverso
il teatro una pratica di formazione che affrontando i temi della diversità,
unisce artisti disabili e non, una pratica che ha portato ad essere vincitori
nel 2023 del bando MIC, direzione generale dello spettacolo. E’ il Teatro Sociale d’Arte amato da Tonio
De Nitto e Fabio Tinella convinti assertori di una basilare verità:
approcciando con occhio diverso quel magico mondo che è il teatro, si
può acquisire e conquistare un positivo, diverso sguardo sul mondo e
sull’esistenza, un assunto valido per tutti, disabili e non.

Aprire l’ascolto a diversi linguaggi, conoscerli nel loro profondo
significato è espandere non solo la conoscenza ma anche
l’esperienza dei sensi e del corpo. Il rapporto con il corpo, fra corpo e
spazio, essere coscienti di una presenza, in un determinato luogo e momento è
uno dei punti fondamentali per strutturare la personalità e il carattere, e
quindi la ricerca di un punto di gravità, segno di mancanza, può essere una
fragilità e una debolezza che appartiene
a chiunque calpesti il palcoscenico della vita.

Amleto / Fabrizio Tana ha scritto il testo scambiando messaggi sul cellulare con i
curatori / registi, usando immagini e linguaggi che sovrapponevano la storia e
la narrazione di Shakespeare alla sua, ai suoi ricordi di ragazzo di oggi,
l’orrore, la paura, l’amore di Amleto con quelli del vissuto della sua vita. Un
personaggio
sdoppiato, che si muove fra due mondi
paralleli, lontani e vicini; difatti una voce esterna lo accompagna per tutto
lo spettacolo. Ma pur integrato nel suo ora, rimane calato nel mondo e nelle
immagini del grande Bardo. La sua vita ne è costellata e lo spiega anche attraverso le parole del grande drammaturgo. Essere o non essere è la domanda che si
pone per la ricerca del proprio sé e l’Amleto / Fabrizio ne trasmette tutto il dolore e la sofferenza verso l’instancabile lotta per la sua conquista.

La forma sintattica dei dialoghi a volte ripetitiva, ossessiva,
approda ad una partitura linguistica che risulta essere ricca di simboli,
rimandi, messaggi sublimati e non; si compone una originale musicalità poetica
che il commento musicale di Paolo Coletta , che ha
anche composto dei brani originali, ha esaltato; testo e azione scenica l’ha
interpretati legando il suo linguaggio di note a quello del giovane Amleto,
vestito come un qualsiasi ragazzo adolescente di oggi, ma attento agli
insegnamenti del passato.

Le scene, i
costumi, i colori alcune ‘trovate’ di messa in scena contribuiscono a creare
una particolare atmosfera, quella che si addice al teatro, ad un teatro che
vuole coinvolgere il pubblico a 360gradi. Tutti bravi
gli attori nel vestire ed interpretare i personaggi di un dramma immortale,
icona della storia del teatro; lo zio Claudio, in bicicletta, inquietante, il
becchino Nicola De Meo, con le sue filastrocche, guardiano di una realtà
spietata – la morte - carica di una bellezza crudele. Ma desidero ricordare in
particolare l’attrice Anna Giorgia Capone che ha interpretato Ofelia in
carrozzina; è così tanto Ofelia da trasformarsi nel mio sentire emozionale in
quei colorati e leggeri petali che le sue mani toccano e sfiorano, una Ofelia
che si dona al pubblico con tutto il suo amore, per dirci – come il suo Amleto
– che essere, nonostante tutto, nonostante anche i truci rigurgiti di vendetta,
è amare e basta.
A
CURA DI TONIO DE NITTO E FABIO TINELLA
ASSISTENTE CARMEN INES TARANTINO
TESTO FABRIZIO TANA
CON ALESSANDRA CAPPELLO, LARA CAPOCCIA, ANNA
GIORGIA CAPONE, NICOLA DE MEO, ANTONIO GUADALUPE, SILVIA LODI, ALESSANDRO
ROLLO, ANTONELLA SABETTA, STEFANO SOLOMBRINO, DIOMEDE STABILE, FABRIZIO TANA,
CARMEN INES TARANTINO, FABIO TINELLA
LUCI DAVIDE ARSENIO
COSTUMI LILIAN INDRACCOLO
SCENE EGLE CALÒ
VOICEOVER LORENZO PALADINI
MUSICHE PAOLO COLETTA
SOUND DESIGNER GRAZIANO GIANNUZZI
UNA PRODUZIONE FACTORY COMPAGNIA TRANSADRIATICA
CON IL SUPPORTO DI DIREZIONE
GENERALE SPETTACOLO
UN
RINGRAZIAMENTO A POLO BIBLIO-MUSEALE DI LECCE, COMUNE DI LECCE, PUGLIA
CULTURE, TEATRO COMUNALE DI NOVOLI, TEATRO COMUNALE EXCELSIOR CARMELO BENE DI CAMPI SALENTINA, FILIPPO BUBBICO, ROBERTO
CAZZATO, LUCA PASTORE
foto di Giovanni William Palmisano
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