PIÈCE NOIRE (CANARIA) di Enzo Moscato adattamento e regia Giuseppe Affinito

Al Teatro SALA ASSOLI di Napoli il 14 GIUGNO 2025, ORE 21:00 per il Campania Teatro Festival 2025

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Enzo Moscato nei suoi lavori teatrali, ci ha abituato alle profonde analisi che opera sui suoi personaggi e alle introspezioni che scandagliano le loro peculiarità, riportando sotto gli occhi di chi vive solo di realtà omologate, le pieghe oscure e le quotidianità da incubo, di una sub umanità comunque esistente. In linea con la sua vena drammaturgica, l’audace adattamento di PIÈCE NOIRE (CANARIA) da parte di Giuseppe Affinito, che condensa nei quattro personaggi (dei quattordici personaggi che compongono l’intera opera originale che vinse il Premio Riccione), i nodi principali della storia: una corsa verso un’inarrivabile “perfezione”, che non deve essere mai del tutto compiuta, alla quale si può solo tendere per non rischiare di comprometterla irrimediabilmente. 

È la costruzione di un essere angelico, ermafrodita,  da “esporre” all’ammirazione e alla passione altrui da cui però esigere gratitudine e castità totali. È una ex prostituta (Cristina Donadio, a suo agio nel ruolo), proprietaria di locali notturni, che mette in atto quello che lei crede una operazione suprema, la creazione di creature perfette, volte al sublime. Di Angeli, appunto, un desiderio recondito che risulterà poi coincidere con la sostituzione del proprio figlio deceduto o forse soppresso. Giggino (Nado Paone, disinvolto e convincente), è l’impresario con cui la signora ha stabilito un sodalizio finalizzato al traffico di bambini, che aiuta, li convince  e li rende disponibili. 

C’è poi l’ermafrodita (Giuseppe Affinito, autorevole nel suo ruolo, ottimo nella recitazione e bravo nelle mimiche quasi da burattino), che dopo un lungo percorso durato diversi anni,  chiuso in una sorta di gabbia dorata, scopre quella che per lui era una realtà nella quale vorrebbe vivere e che ormai si presenta compromessa, dati i suoi limiti. A dispetto di una vita reclusa e irreale,  preferirà comunque la realtà del mondo corrotto. Il bambino (Leonardo Grimaccia), rappresenta la continuità del progetto, quello che gli apparirà come un miraggio, dopo il lavoro di convincimento di Giggino. Quando tutto sembrerà compromesso, una boccetta con un liquido prezioso, fornirà la soluzione che segnerà il nuovo inizio o forse una fine destinata a reiterarsi.

Nel barocco labirinto dei Quartieri Spagnoli, un sogno – indecifrabile e utopico come la materia stessa degli angeli – degradato e babelico come il ritmo, la lingua della città di Napoli: Bangkok più che Partenope, Bisanzio o Giacarta più che Althénopis o Neapolis, spezzato mito delle Sirene. Questo sogno, intriso di colpa e di inquietudine, come tutto ciò che è scuro ed elusivo, è quello della Signora che, dapprima, frigida ostinata “segnorina” precipitata al Sud nel disordine della guerra, poi proprietaria dei più chic e rinomati locali notturni del Lungomare, alleva, istruisce ed “espone” – all’ammirazione e alla passione altrui – alcuni ermafroditi (forse pescati, un tempo, nel torbido mercato dei bambini…), da cui esige gratitudine e castità totali, la sua meta interiore essendo la costruzione (o la manipolazione?) di creature perfette, volte al sublime. Di Angeli, appunto. Giggino, il suo impresario, il suo complice macellaio, la assiste e la segue da lontano, alla ricerca di nuovi corpi da costruire. Uno solo, le rimane, ancora puro, ancora immacolato: Desiderio, la sua creatura perfetta. Ma dopo venti anni di sapiente costruzione, anche Desiderio ora è pronto. L’Angelo deve debuttare. L’Opera è compiuta.

Enzo Moscato


PIÈCE NOIRE (CANARIA)

di ENZO MOSCATO
adattamento e regia GIUSEPPE AFFINITO
con CRISTINA DONADIO, NANDO PAONE, GIUSEPPE AFFINITO e il piccolo LEONARDO GRIMACCIA
scene SARA PALMIERI
disegno luci SIMONE PICARDI
drammaturgia musicale CHIARA MALLOZZI
costumi DARIO BIANCULLO
trucco VINCENZO CUCCHIARA
parrucco SARA CARBONE
assistente LUDOVICA PAGANO
movimenti di scena LUNA CENERE
assistenti alla regia ANTONIO TURCO LUCIANO DELL’AGLIO
FOTO FABIO CALVETTI
organizzazione CLAUDIO AFFINITO
produzione COMPAGNIA ENZO MOSCATO/CASA DEL CONTEMPORANEO

 

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